Partecipai alla sua “festa” e scattò qualcosa nel mio cuore durante la lettura del suo testamento spirituale

Il ricordo di Maria Chiara risale fin dai tempi delle superiori tra i banchi di scuola; una ragazza semplice e solare. Terminati gli studi ognuno ha intrapreso strade diverse: lei l’università, io dopo qualche anno il matrimonio. Ci incontravamo raramente scambiandoci solo un saluto.
Quando ho saputo della sua malattia, tramite un’amica, non sono riuscita a scriverle nessun messaggio di conforto.
In quel periodo ero giù di morale perché non riuscivamo ad avere dei figli e tutto ciò comportò in me un allontanamento dalla fede.
Nel febbraio 2015, dopo 4 aborti spontanei, spinti dal desiderio di avere dei bimbi, io e mio marito ci siamo rivolti ad un centro per la fecondazione assistita anche se ciò non rientra nell’etica cristiana.
A distanza di un mese vengo a sapere della morte di Maria Chiara. Partecipai alla sua “festa” e scattò qualcosa nel mio cuore durante la lettura del suo testamento spirituale.
Da quella sera la sua testimonianza di fede risuonò tra i miei pensieri. Qualche giorno dopo, stringendo tra le mani l’ immagine di Maria Chiara, iniziai a pregare.
Non so come spiegarlo, ma ebbi la sensazione che lei fosse lì accanto a me ad ascoltare le mie preoccupazioni; a confortarmi ed a darmi forza. Quel conforto che non riuscii a manifestarle durante la sua malattia.
Così promisi a Maria Chiara che se avessi avuto una gravidanza naturale e la creatura in grembo fosse stata una femmina, l’avrei chiamata come lei.
Mi avvicinai sempre di più alla preghiera. Chiesi l’aiuto di Dio nell’accogliere la sua volontà e il suo progetto di famiglia/vita in serbo per noi.
Ritrovai una gioia e serenità interiore indescrivibile. Ciò influì nella nostra vita di coppia abbandonando l’idea della fecondazione assistita.
Dopo circa due mesi rimasi incinta e portai a termine la gravidanza senza problemi.
L’11 marzo 2016 nacque la nostra piccola CHIARA, due giorni prima del 1° anniversario della nascita in Cielo di Maria Chiara Mangiacavallo.

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