È così che si fa con un seme…lo si copre con la terra e si attende che germogli

Non so se è un caso che proprio oggi, in ricorrenza del tuo anniversario di morte (o di Rinascita) ho trovato queste parole scritte tanti anni fa..

“Eccomi qui, a distanza di un anno dalla tua morte, alla festa che i tuoi amici hanno preparato per te. La grazia piu bella e’ stata vedere il video di una tua testimonianza che hai fatto anni fa quando eri in Terrasanta. Avevo bisogno di quelle parole, avevo bisogno di vedere sul tuo volto la Gioia di cui tutti mi parlavano durante i tuoi anni di malattia. Quella stessa Gioia che io stessa avevo incrociato nel tuo sorriso quelle poche volte che ci vedevamo. E sono davvero poche le volte che ci siamo viste, dopo quel viaggio in macchina da Palermo verso Sciacca, fatto insieme tanti anni fa, quando per la prima e unica volta mi raccontasti l’inizio della tua storia. Avevi da poco scoperto quelli che per molto tempo e per molti medici sembravano degli innocui fibromi uterini… tanto innocui in realtà non lo erano! Già allora, da quel racconto avevo fiutato le sofferenze alle quali saresti andata incontro e per questo ahimè mi ero allontanata. Molti tuoi cari, appresa la tua malattia, si erano messi in moto per trovar una soluzione, una cura…io purtroppo sapevo già che c’era ben poco da fare e che avresti dovuto affrontare un lungo calvario. Quello che non sapevo era che Dio stava già preparando il tuo cuore. Me la sono data a gambe filate, non potevo sopportare che una così bella e giovane ragazza come te, mia coetanea, portasse addosso una croce così grande. E quando le nostre amiche comuni mi chiedevano informazioni sulla tua salute, cercavo di sviare il discorso. Più passavano gli anni e più odiavo il mio essere medico ma impotente davanti alla tua malattia. E sempre più mi allontanavo da te e cercavo di saperne sempre meno. Le voci sul tuo conto mi giungevano lo stesso e si diceva soprattutto che stavi vivendo la tua storia con la Gioia nel cuore, perchè avevi incontrato un Dio Padre. Questa cosa, che ha sconvolto tanta gente, a me invece mi ha turbata e ribellata: io con la mia mente umanamente limitata, con la mia razionalità, non riuscivo a trovare il senso di quello che ti stava accadendo. E mi arrabbiavo con Dio che permetteva che tutto ciò accadesse a te, persona a me vicina. Tramite Roby, mia sorella e tua amica sincera, mi arrivavano tue notizie. È lei che mi ha consegnato il canto che tanto ti piaceva, ma anche lì…ecco la mia ribellione: come potevi cantare “le tue opere sono stupende, per questo ti lodo” ??? Proprio non riuscivo a capirlo. Al tuo funerale non sono venuta. Ancora non riuscivo a credere che tu avessi vissuto quel calvario fino ad abbracciare la Croce e soprattutto non riuscivo a comprendere come tu, ragazza normale, come me e tante nostre coetanee, avessi potuto vivere ogni giorno ringraziando e lodando Dio per quello che ti dava. A distanza di 1 anno, dopo averti vista in quel video e aver sentito la tua testimonianza, qualcosa si fa poco a poco piu chiaro: è vero, i tuoi ti hanno sepolta, il tuo corpo e’ stato coperto dalla terra, ma è così che si fa con un seme…lo si copre con la terra e si attende che germogli. E tu sei germogliata, sei diventata un bell’alberello, sei fiorita e già da tempo porti i frutti, che sono succosi e carichi di Amore, quello stesso Amore che ti ha dato la forza e la gioia di dire il tuo SI, di affidarti al Padre Buono. Grazie.”

Adriana