L’8 dicembre 2014, in occasione di una giornata ad Assisi per Chiara Corbella Petrillo, Maria Chiara ha lasciato la sua testimonianza:
(…) Ho chiamato padre Vito, dopo 5 anni che non ci sentivamo, e mi ha dato di meditare l’Annunciazione, il vangelo di oggi. Quando l’ho letto non l’ho capito, ho pensato: “brava Maria, ha detto si…” ma non riuscivo a vedere cosa il Signore volesse dire a me. (…) Da lì a poco sarei stata operata di nuovo e ho capito cosa voleva dirmi con quel vangelo. “Tu vuoi che io dica il mio SI e poi fai tutto tu, no?”. Allora ho affidato la mia malattia a Lui che mi ha trasformato la vita e L’ha resa proprio bella. Quel Natale è stato il più bello della mia vita perché dovevano togliermi la vescica con quell’intervento. La grazia è stata che non me l’hanno tolta, ma la grazia più bella è stata quella di riconciliarmi con il Padre e vivere la malattia con Lui, mi sono sentita proprio accompagnata.
Ho una malattia abbastanza particolare, quindi non c’è una cura specifica. (…) Però la cosa bella è che il Signore mi ha fatto fare cose impossibili. Il tema di oggi è proprio il mio tema. Perché è stato un anno di cose impossibili. Ho fatto il cammino di provvidenza: per una settimana senza soldi, senza cibo, abbiamo camminato 130 km a piedi e il mio corpo ha retto a tutto questo. Abbiamo fatto un pellegrinaggio in terra Santa, la marcia francescana come guastatrice…Tutte cose che per me e per una malata sono impossibili, Lui le ha rese possibili.Maria Chiara Mangiacavallo