-“Sto cercando Maria Chiara”
-“Sono io”
– “Ah, sei tu… ciao… ehm… io… io sono venuta per ascoltare la tua storia”.
E la risposta è stata un abbraccio.
Un abbraccio avvolgente, totale.
Mi hai abbracciato, mi hai abbracciato tutta!
Mi hai stretta come faceva solo mia madre quando ero piccina. Tu, una “ragazzetta” di 28 anni, tu che hai l’età dei miei studenti, tu che non mi avevi mai visto e non sapevi nulla di me e della mia vita… mi hai abbracciato in modo così materno e dolcemente avvolgente che hai abbattuto le resistenze che abitavano in me.
Oh Mari, sapessi quanto amore mi hai dato! Sapessi quanto quel tuo semplice gesto mi ha toccato nell’intimo e ha dato una svolta al mio cammino.
Guardavo i frati, immaginavo le loro vite tutte “casa e chiesa” e sentivo che, in fondo, le loro storie erano troppo diverse dalla mia per potermi toccare nell’intimo. Immaginavo che parlassimo due lingue diverse e no, non li ascoltavo davvero. Mi piacevano, certo, ma quella che raccontavano era “solo” una bella storia.
E poi il Signore mi ha fatto il dono dell’incontro con te.
Di te non ho avuto paura… la tua morbidezza, la tua accoglienza, la tua maternità, la semplicità con cui mi hai raccontato la tua storia e hai condiviso con me la tua esperienza hanno abbattuto ogni barriera e, più ci penso, più credo che tu sia un bellissimo strumento nelle mani di Dio.
Sei umile… capace di “scomparire” per far comparire solo Dio.
Sei semplice… niente “paroloni” ma, solo, le parole di Dio.
Sei “amante”… e anche nel dolore il tuo sorriso racconta l’amore di Dio.
Sei bella… e la tua bellezza (anche con indosso il pigiamone!) è la Bellezza che viene da Dio!
Sei madre… e nel tuo ventre accogli tutte le persone che incontri lungo il cammino.
Grazie Mari, grazie per tutto quello che mi hai donato e mi doni.
Ti stringo e, ancora, mi faccio stringere da te che mi racconti Dio!
Con amore
Valentina